PRIMAVERA e DEPURAZIONE

Foto di Marina Pershina da Pixabay 

La Primavera ci ricorda che è tempo di occuparci della depurazione del nostro corpo dalle tossine accumulate durante l’inverno con una alimentazione ricca di grassi e poca attività fisica.

Gli organi interessati alla depurazione sono il fegato e i reni, la natura ci aiuta con le sue erbe ricche di sostanze idonee a tale operazione .

Per depurare il fegato useremo il carciofo, il tarassaco, il cardo mariano e tutte erbe dal sapore amaro, perché proprio questa caratteristica stimola la produzione dei sali biliari che ne permettono la detossinazione.

Per i reni invece useremo tutte erbe con un grande effetto diuretico che aumentano la produzione di acqua all’interno proprio dell’organo renale effettuandone un vero e proprio lavaggio.

Cominciamo ora a prendere in considerazione le erbe del fegato .

Del carciofo se ne può mangiarne il frutto e farne una tisana con le foglie di scarto oppure utilizzare la tintura madre 20-30 gocce prima dei pasti. Per la sua particolare azione stimolante della cistifellea e’ sconsigliata a chi ha calcoli alla colecisti .

La seconda erba è il tarassaco, oltre che mangiare le sue foglie come insalata la sua radice è utile per la depurazione del fegato, in tintura madre oppure come decotto se ne raccolgono le foglie e si fanno bollire .

Altra erba che abbiamo detto essere utile per la depurazione del fegato è il cardo mariano, le sue foglie a forma di fegato con una spina gialla in punta costituiscono una precisa signatura epoprotettrice, si può utilizzare in gocce di gemmoderivati o in tintura madre.

Queste erbe e radici possono essere usate singolarmente oppure insieme in preparati erboristici sotto forma di tisane tinture madre o gemmoderivati.

La depurazione dei reni avviene con erbe che attivano la diuresi che quindi tendono ad effettuare un vero e proprio lavaggio all’interno dell’organo.

Le principali erbe usate a tale scopo sono la betulla, l’equiseto, l’uva ursina e l’ortica.

La betulla stimola e cura l’apparato urinario agendo a livello dei tubuli renali aumentando la produzione di acqua, si può usare in infuso come tisana (un cucchiaio di foglie in acqua tre volte al giorno) oppure in gocce come gemmoderivato.

L’uva ursina come antinfiammatorio delle vie urinarie è particolarmente adatto in caso di cistiti poiché ha un’azione batteriologica, si può usare in infuso come tisana o come gemmoderivato.

L’equiseto tra le numerose proprietà di questa erba, la principale è rimineralizzante ma ha anche una potente azione diuretica, da usare come tisana o in gocce come gemmoderivato o tintura madre.

In ultimo abbiamo l’ortica di cui si utilizzano le sue foglie in infuso come decotto (1 cucchiaio per tazza 2 volte al giorno) oppure le radici sempre in decotto (un cucchiaino per tazza due volte al giorno).

Anche queste erbe possono essere usate singolarmente oppure insieme in preparati erboristici sotto forma di tisane tinture madre e gemmoderivati .

Numerose sono le piante depuratrici e diuretiche, qui abbiamo voluto segnalare solo le principali, ossia quelle più usate.

Buona depurazione a tutti!

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