MESSAGGI OLTRE il VELO

Sin da bambina ho ricevuto parole sussurrate al mio cuore, mi facevano compagnia e mi aiutavano ad affrontare un mondo non proprio a misura di bambino, con tutte le sue complicazioni e contraddizioni mi sembrava qualcosa di così strano ed estraneo.

Spesso erano parole d’amore e sempre accompagnate da spiegazioni utili per aiutarmi a comprendere e agevolarmi in quella “normalità” che gli altri non capivano. A dire il vero a me non importava perché la mia vita era piena di avventure e non mi sentivo mai sola, mi facevo domande… tante domande… e c’era quasi sempre quella voce così dolce che amorevolmente mi rispondeva.

La mia curiosità era insaziabile ma spesso mi diceva “tempo al tempo” oppure “pazienta ogni cosa si comprende al giusto momento”, però altre volte invece rispondeva spiegandomi e parlandomi del mondo in cui vivevo. Così anno dopo anno ho imparato pian piano a mettermi a disposizione portando agli altri quel conforto che mi ha accompagnato sin dalla prima infanzia.

Oggi il metodo della canalizzazione, o channeling, è uno dei più diffusi e conosciuti, ha significato di essere condotti in una comunicazione tra una persona fisica e un’entità che si trova in un’altra dimensione (sia ultra che intra – terrena) tramite un campo energetico specifico di incontro.

Questa tecnica si affianca alle esperienze di medianità e spiritismo e agli studi delle dottrine teosofiche, si potrebbe definire una sorta di ulteriore evoluzione dalle antiche esperienze visionarie di profeti e sciamani, anche se nella maggior parte dei casi si hanno delle differenze, prima fra tutte la mancanza dello stato di trance.

Nella mia esperienza ho potuto constatare quanto sia fondamentale per la qualità degli insegnamenti ricevuti nei messaggi la crescita personale e spirituale del canale stesso, ma al contempo quanto sia anche essenziale l’apertura mentale e l’umiltà, proprio per non filtrare ma restituire in purezza il messaggio giunto.

È molto importante imparare che non si è mai soli, mai veramente, e non perché il mondo dell’Oltre sia un curioso guardone ma semplicemente perché siamo connessi a quella materia spirituale di cui siamo fatti e che ci circonda per sostenerci nella crescita interiore, che è ciò per cui ci siamo essenzialmente incarnati.

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